Lo spunto è arrivato dall’hackhaton, la maratona di programmazione dal titolo “The Blue Way” organizzata lo scorso maggio ad Ancona nell’ambito del festival Tipicità in blu in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche. I partecipanti avevano 48 ore di tempo per decifrare il mare e dare forma alle idee della Blue Economy del futuro. La squadra del Savoia “Enersea”, capitanata dall’ex studente Giocomo Taruschio ha proposto un’idea innovativa che consiste nel rimettere in funzione le stazioni petrolifere off-shore nel nostro mare. Infatti, dopo una ricerca attenta gli studenti constatato che all’incirca 150 le stazioni dismesse a largo dell’Adriatico.
L’idea è stata ripresentata lo scorso 30 settembre nell’ambito di “Startan”, percorso di avvicinamento alla fiera delle startup e imprenditoria giovanile in programma dal 13 al 15 novembre e incentrato sulla blue economy che si è tenuta in piazza Roma, tra sessioni su startup, industrie marittime e networking, con la partecipazione di esperti e aziende del settore.
“Il nostro progetto prevede una rimessa in funzione delle stazioni off shore – spiega Taruschio- utilizzando fonti rinnovabili come l’energia solare acquisita dai pannelli solari installati sopra alla stazione e l’energia cinetica del moto ondoso acquisita dalle turbine poste sott’acqua. L’energia elettrica derivante dalle fonti rinnovabili sarà poi rivenduta sia ai possessori di imbarcazioni nautiche con motore elettrico per la loro ricarica, sia a gestori locali dell’energia elettrica sulla terraferma”.
Qui il video del pitch: https://drive.google.
Ilaria Traditi