Un tema controverso, il trapianto di organi animali su esseri umani, quello al centro del dibattito tra le squadre finaliste delle Olimpiadi del debate, organizzate dal nostro istituto e disputate questa mattina. Nella gara dialettica si sono sfidati in 6 round studenti di 12 Istituti superiori di secondo grado provenienti da tutte le Marche. Alla fine sono arrivate in finale la squadra della classe quarta del liceo classico Rinaldini di Ancona, formata da Gaia Fringuelli, Giulia Capannelli e Rebecca Gambelli e la classe seconda del liceo classico Vittorio Emanuele II Jesi, di cui facevano parte Cecilia Boccoli, Virginia Barchiesi e Alisia Lancioni (in foto).
Proprio queste ultime hanno ottenuto il punteggio più alto dalla giuria, vincendo la competizione e qualificandosi per rappresentare le Marche alle Olimpiadi Nazionali di prossima convocazione a Roma, alla presenza del Ministro dell’istruzione.
“Un’esperienza entusiasmante – hanno commentato le studentesse vincitrici, accompagnate dalla docente di inglese Roberta Mosca- sapevamo come affrontare tecnicamente il debate ma non c’era niente di costruito e abbiamo giocato sulla spontaneità. Le nostre avversarie erano molto preparate e difficili da battere, adesso non vediamo l’ora di partecipare alle nazionali”.
Orgogliosa del successo dell’iniziativa, gestita e coordinata dai docenti proff. Michele Gabbanelli e Daniela Di Bari, la dirigente d’istituto Alessandra Rucci: “Ritengo che debate sia una disciplina fondamentale in questo momento storico – ha affermato la nostra preside- perchè riporta il confronto a termini di fair play e rispetto, esalta l’ascolto ed educa i ragazzi ad esporre le proprie tesi mettendo al centro le argomentazioni e i contenuti. E’ una lezione anche per la politica che purtroppo ci ha abituati a toni urlati, sopra le righe, quando invece dovrebbe recuperare il rispetto delle reciproche posizioni. I ragazzi oggi ci hanno dimostrato che non è necessario calpestare l’altro, insultare o sminuire il valore dell’avversario per sostenere la propria tesi”.
Nella foto in alto alcuni studenti preparano il dibattimento.
L’evento di stamattina segna la conclusione di un lungo progetto avviato dal Miur con l’Ufficio scolastico regionale per le Marche durante il quale l’IIS Savoia-Benincasa ha avuto il compito di formare a tale pratica didattica centinaia di studenti e docenti delle scuole medie superiori marchigiane, di primo e di secondo grado.
Il debate è una nuova strategia didattica, applicabile a tutte le materie (in particolare, ma non esclusivamente, a quelle umanistiche), che si rifà ai principi della retorica classica e insegna ai ragazzi sia a esporre le proprie tesi sui più svariati argomenti sia ad ascoltare e controbattere con l’interlocutore, senza mai offendere, nel rispetto dei ruoli e dei tempi dati. È come trovarsi su un ring, dove le parole, in italiano o in altre lingue, hanno un peso importante e dove al primo posto c’è sempre il rispetto per le opinioni altrui.
Nella foto della proclamazione in Aula Magna, da sx: prof. Panni, prof.ssa Di Bari, le tre vincitrici (Cecilia Boccoli, Virginia Barchiesi e Alisia Lancioni), la docente Roberta Mosca , la dirigente IIS Savoia-Benincasa Alessandra Rucci, il prof. Michele Gabbanelli.
Personale scolastico